La zona dei laghi di Como, Lugano e Maggiore permette di collegare via acqua, allora l'unica via di trasporto, le montagne attraverso il Ticino o l' Adda fino al mare. La navigazione su imbarcazioni era lenta ma non faticosa. Ravenna era sia un porto fluviale che marittimo e sede della marina imperiale adriatica. Il sistema di fiumi e canali della pianura padana aveva permesso sin dai tempi dei romani di portare i marmi antichi, che sono quasi tutti greci o egizi, a Milano e nelle diverse altre sedi imperiali come Como, Verona, Brescia, Torino per le opere scultoree di particolare pregio.
Anche nell'antico Egitto il trasporto delle pietre avveniva sul Nilo, non si avevano alternative se si pensa agli obelischi che sono monoliti in granito di Assuan da 200 tonnellate. Durante il periodo Longobardo, interrotta l'importazione di marmi antichi, i materiali che scendevano lungo il Ticino il passaggio obbligato per uscire dal lago di Lugano, dal lago Maggiore e dal Toce, si fermavano alla capitale del regno Pavia che è proprio sul fiume. I materiali del Ceresio e del Maggiore potevano arrivarci sfruttando la corrente ma quelli del lago di Como, uscendo dall'Adda avrebbero dovuto risalire un tratto di Po. Per questa ragione gli spartiacque alpini determinano anche utilizzi degli stessi materiali lungo i percorsi fluviali dalla cava al mare.
In seguito Milano costruì il naviglio grande e poi la martesana proprio per collegarsi a questo sistema fluviale perchè l'alternativa era risalire il Lambro e poi la Vettabbia da Melegnano trainati controcorrente da animali da tiro sulla riva.
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